La rubrica giovane e irriverente di Nicolò Battaglia
Il signor Osvaldo andava tutti i giorni a fare colazione al Leon d’Oro. Caffè e brioche. Le caramelle al caffè con l’incarto marrone triste se le metteva tutte in tasca. Le teneva per il suo nipotino Luca. Ogni volta che il nipotino lo andava a trovare Osvaldo gli regalava una caramella.
Ma a Luchino quelle caramelle facevano schifo. Erano cattive. Sapevano da scotch e cicoria. Però, ogni volta che il nonno gli dava una caramella lui sorrideva e se la metteva in tasca “La tengo per dopo” diceva, e abbracciava il nonno “Sei il migliore del mondo nonno Osvaldo”.
Una mattina chissà perché, il nonno Osvaldo, dopo il caffè e la brioche al Leon d’Oro, mentre parlava sul listone con Ettore e Amos, tra sé e sé rimuginava …io le caramelle al caffè con l’incarto marrone triste non le ho mai mangiate a pensarci bene….le ho sempre date tutte a Luchino che so gli piacciono tanto…per una volta…una me la posso mangiare io.
Scartò la caramella e se la mangiò. La smorfia da faccia schifata per il sapore della caramella era talmente tanto contratta che la caramella scivolò giù in gola e Osvaldo morì soffocato.
Racconto originale di Nicolò Battaglia
Foto originale di Franco Colla
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