La rubrica giovane e irriverente di Nicolò Battaglia
Timoteo tifava Befana. Come i suoi genitori e gli altri, quelli grandi, che tifavano per quegli uomini buffi che non facevano altro che parlare davanti ai microfoni ai telegiornali.
Tifava Befana, quel panzone di Babbo Natale un po’ gli stava pure antipatico. Era uno schiavista. Certo, i regali li portava lui, ma li facevano gli gnomi e i folletti tutti i giocattoli. Poi le renne dovevano volare qua e là trasportando il suo sederone. Bella vita, quella di Babbo Natale.
La Befana invece,lei si che era ganza, temeraria sulla sua scopa volante, vestita alla romana, che secondo il fratello di Timoteo, Gedeone, voleva dire avere addosso capperi e acciughe. Scarpe rotte e sincerità. Se alla befana stavi antipatico, se ti comportavi male, mica ti portava i regali, no no, solo del gran carbone, non vero carbone, carbone di zucchero che fa venire le carie e cadere i denti. Il dispetto perfetto.
Timoteo guardava fuori dalla finestra della sua casa in XX settembre, guardava verso porta romana. Perché se la befana era vestita alla romana allora era da quella parte che sarebbe arrivata volando fino a casa sua, un ragionamento che non faceva una piega. La calza era pronta, attaccata vicino al camino. E chi non aveva in casa il camino come faceva?
Dai befana. Fai vedere a tutti che sei la migliore.
Timoteo si era addormentato sul divano in salotto. I suoi genitori l’avevano coperto col pleddino e l’avevano fatto dormire lì, solo per quella sera.
Era la mattina del sei di gennaio. La mattina che Timoteo preferiva. Stropicciò gli occhi quando vide che al posto della calza adesso, attaccato al camino, c’era un guanto.
E dentro il guanto non c’erano dolci, solamente una lettera:
“Caro Timoteo,
tra tutti i bravi bambini che ci sono al mondo, tu fra tutti sei quello che mi vuole più bene. Gli altri pensano solo che sia una vecchia bruttona obbligata a portare loro dolci. Tifano tutti per Babbo Natale, quel ciccione schiavista. Mentre tu, caro Timoteo, tu ha sempre tifato per me, e io certe cose le so perché sono magica.
Allora in barba alla barba di Babbo Natale e a tutti gli altri bambini del mondo ai quali, stanotte, ho portato solo carbone, a te faccio un regalo speciale.
Il mio guanto magico.
L’altro lo tengo io, sennò non posso essere magica, ma con quel guanto, caro il mio tifoso numero uno, tu potrai avere tutto quello che desideri e far si che tutto quello che immagini diventi possibile.
Spero che come regalo ti piaccia. Fammi sapere per mail cosa ne pensi.
Fanne buon uso.
Tua amica per sempre.
Gisabella “la Befana” Cifolani ”
Decenni dopo, grazie al guanto della befana, Timoteo divenne l’imperatore della terra, soggiogò tutta l’umanità che non poté fare altro che soffrire e vivere nel terrore.
Ed ecco perché un po’ di carbone nella calza non fa mai male.
Racconto originale di Nicolò Battaglia
Foto originale di Franco Colla
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