La rubrica giovane e irriverente di Nicolò Battaglia
Con dodici birre dodici timbri e la maglietta del Reload te la sei guadagnata.
Era la seconda sera e Ughetto ne aveva già due.
Conosceva tutti. Probabilmente dormiva sotto il tendone del bar, perché era lì, sempre. Ad aperitivo era già in postazione. Aiutava a chiudere la baracca a fine serata.
La Gisella quella sera aveva deciso di andare con i suoi colleghi della banca a sentire il gruppo che suonava. Un crossover tra funky e dub.
Ballava con le ginocchia sofferenti per la troppa umidità. Le zanzare le avevano pimpato le gambe, nel senso che sembrava la Pimpa da quanti pizzicotti s’era presa.
Era bella. Radiosa. Si dimenava isterica in preda alla libertà di quella danza improvvisata su metriche sghembe che ad un orecchio esperto sembravano solo rantoli di agonia.
Ughetto la avvistò in mezzo al marasma e sentì che qualcosa li legava.
Con fare da falchetto le si avvicinò molleggiato. Lo invase il profumo di lei, un profumo che ti inebria e manda in tilt i tuoi ormoni.
Ancheggiava sorridendo mentre avanzava verso Gisella.
Le cinse la vita e lei non disse nulla. Iniziarono a strusciarsi stile porno soft.
Racchiusi in quel limbo di Viale Alfonso d’Este. Tra i bagni ducali e il montagnone. Si sentivano esplodere in mille frantumi per poi fondersi come i tasselli di un puzzle.
Intrecciarono le dita. Stava per scattare il bacio.
Toc toc. Un indice di acciaio picchiettò sulla spalla di Ughetto.
Un Marcantonio dalle forme simili a un armadio era dietro di lui. Lo guardava in cagnesco.
“Cosa pensi di fare con mia moglie brutto str…”
Un destro poderoso dritto sul naso mise il povero Ughetto steso a terra.
Mentre le sinapsi si riassestavano, guardava in obliquo la figura sfocata della bella Gisella allontanarsi tirata per l’orecchio da quel gorilla.
Era la seconda sera del Reload e Ughetto era già alla terza maglietta.
Racconto breve di Nicolò Battaglia
Foto originale dalla pagina Facebook di Reload Music Festival
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