La rubrica giovane e irriverente di Nicolò Battaglia
Abib è a Ferrara questa settimana. La settimana dei Buskers.
È un piccolo imprenditore, Abib, ha un’attività mica male.
Griglia pannocchie.
Arriva con il suo furgoncino. Tira fuori la graticola. Si posiziona belbello in piazza Travaglio.
Alimenta la brace e via di pannocchie come se non ci fosse un domani.
Peccato che la gradella di Abib faccia una fumana incredibile.
L’aria è irrespirabile e quando si alza il vento i tizzoni volano dappertutto.
La gente si lamenta. I ragazzi dello staff che stanno all’ingresso di San Romano soffocano.
Il fachiro ospite di quest’anno chiede un po’ di braci, tanto per far due passi.
Si alza un muro di fumo denso e pannocchioso.
La soluzione sembra facile. Basta spostare quella cazzo di griglia tre metri più indietro, così da evitare l’affumicamento e le ustioni.
“Devi spostarti! La gente sta bruciando viva! Non si riesce più a passare di qua!”
“Cosa dici? Io non sento. Troppo fumo e scoppiettare di pannocchia. Vuoi pannocchia? Tre euro.”
“No non voglio le tue pannocchie! Voglio che ti levi dai co..”
“Ecco pannocchia! Tre euro..”
“Ma io…eh va beh…ecco tre euro…oh…ma…’sta pannocchia è fenomenale!”
Abib è un piccolo imprenditore, ma ci sa fare.
La coltre di fumo è densa. Raggiunge il castello avvolgendo tutti in una familiare e confortevole nebbia accecante.
“Spegni le braci!” urlano intanto ad Abib in piazza Travaglio.
Ma nessuno risponde.
Verso l’alba il fumo si dirada. Trovano Abib carbonizzato tra le sue adorate pannocchie.
Probabilmente inciampando è caduto sopra la sua piccola attività.
Probabilmente si sentiva pannocchia.
Racconto breve di Nicolò Battaglia
Foto originale di Franco Colla
Abib è a Ferrara questa settimana. La settimana dei Buskers.
È un piccolo imprenditore, Abib, ha un’attività mica male.
Griglia pannocchie.
Arriva con il suo furgoncino. Tira fuori la graticola. Si posiziona belbello in piazza Travaglio.
Alimenta la brace e via di pannocchie come se non ci fosse un domani.
Peccato che la gradella di Abib faccia una fumana incredibile.
L’aria è irrespirabile e quando si alza il vento i tizzoni volano dappertutto.
La gente si lamenta. I ragazzi dello staff che stanno all’ingresso di San Romano soffocano.
Il fachiro ospite di quest’anno chiede un po’ di braci, tanto per far due passi.
Si alza un muro di fumo denso e pannocchioso.
La soluzione sembra facile. Basta spostare quella cazzo di griglia tre metri più indietro, così da evitare l’affumicamento e le ustioni.
“Devi spostarti! La gente sta bruciando viva! Non si riesce più a passare di qua!”
“Cosa dici? Io non sento. Troppo fumo e scoppiettare di pannocchia. Vuoi pannocchia? Tre euro.”
“No non voglio le tue pannocchie! Voglio che ti levi dai co..”
“Ecco pannocchia! Tre euro..”
“Ma io…eh va beh…ecco tre euro…oh…ma…’sta pannocchia è fenomenale!”
Abib è un piccolo imprenditore, ma ci sa fare.
La coltre di fumo è densa. Raggiunge il castello avvolgendo tutti in una familiare e confortevole nebbia accecante.
“Spegni le braci!” urlano intanto ad Abib in piazza Travaglio.
Ma nessuno risponde.
Verso l’alba il fumo si dirada. Trovano Abib carbonizzato tra le sue adorate pannocchie.
Probabilmente inciampando è caduto sopra la sua piccola attività.
Probabilmente si sentiva pannocchia.
Racconto breve di Nicolò Battaglia
Foto originale di Franco Colla
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