La rubrica giovane e irriverente di Nicolò Battaglia
Negli ultimi anni, come colpita da un orribile varicella, la città ha subito il moltiplicarsi di quelle orribili sale slot.
Che se c’è la crisi sembra una buona idea lucrare sulla povera gente.
Sei al verde, fase critica, e allora pensi “ ci metto dentro due euro e magari ne guadagno cento”, così magari ci metti dentro dieci euro e ne vinci venti, poi però perdi e perdi e perdi e perdi.
E stanno aperti fino a mattina questi postacci. Può essere un martedì notte come un sabato, c’è sempre gente, sguardo fisso sullo schermo a premere con ritmo sincopato il pulsante ciuccia soldi.
A Pierruggero piace andare in quello che stà in Piazzetta della Luna. Ma si chiama davvero Piazzetta della Luna o è una fusione tra Via della Luna e Piazza Castello? E cosa avrà mai fatto di così importante a Ferrara questa Luna?
È triste, Pierruggero, come quasi tutte le sere. Finisce lavoro, passa a salutare i genitori che ormai sono due bacucchi imbalsamati in veranda, torna a casa per mangiare la sua nutriente scatoletta di tonno accompagnata da due fette di delicato pane bianco poi esce per andare alla sala slot.
Come in tutti i posti ci sono gli ospiti fissi. Il Pivetti a bancone, Giordani alla macchinetta di sinistra e dietro di lui che guarda in silenzio l’Ermanni.
Come in tutti i posti dove si azzarda ci sono i posti fissi. Pierruggero va verso la sua postazione, in fondo a destra, la macchinetta con il gioco degli egizi.
Scambia venti, per scaldarsi un po’.
Regola le giocate in modo da poter stare lì a perdere almeno cinque minuti buoni.
Ma quella sera lì succede qualcosa di strano. Ogni volta che rilancia sullo schermo si formano combinazioni vincenti. Lui rilancia a ogni giro e ogni giro raddoppia il guadagno.
L’Ermanni si sposta in silenzio dietro di lui, per gufargli un po’, Pierruggero però continua a vincere.
Macina soldi su soldi fino a che il massimo di giocate non finisce e la slot gli spara fuori una somma esagerata di soldi.
Monete su monete vengono vomitate a terra.
Pierruggero con gli occhi fuori dalle orbite si riempie le tasche e corre fuori urlando come un pazzo.
La gente lo guarda strano, non capisce, mentre lui , in piedi sul muretto del fossato del castello balla la macarena e manda tutti a cagare, perché è ricco marcio.
Con un movimento troppo accentuato del bacino Pierruggero perde l’equilibrio, cade nel fossato, il peso delle monete, con le quali si è riempito le tasche, lo trascina a fondo.
Poteva affogare ma riesce a spogliarsi e ritornare a galla.
Peccato che viene sbranato dai pesci Frankenstein che vivono in quelle acque.
Racconto breve originale di Nicolò Battaglia
Foto originale di Franco Colla
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